ll road-book o, più semplicemente, “radar” descrive dettagliatamente il percorso da seguire. Sono molte le informazioni che si possono ottenere dal radar dopo un po’ di esperienza. Innanzitutto , in ogni buon “radar”, viene contemplata, nelle prime pagine, una legenda esplicativa della simbologìa usata.
In alto a sinistra è riportato il numero del settore che comprende i C.O. che stiamo percorrendo, descritti al centro; a destra dell’intestazione troverete la lunghezza, che separa i due C.O., sotto la quale è riportato il tempo imposto (identico a quello riportato sulla “tabella di marcia”: attenzione! Se per un errore di stampa od altro dovessero differire, ricordate che il documento ufficiale di gara è la TABELLA DI MARCIA; vi rifarete, dunque, ai tempi riportati su di essa sia per i tempi di trasferimento sia per quelli delle P.C.).
Ancora più sotto potrete leggere la media di percorrenza che altro non è se non la risultante dei primi due dati; apparentemente non è un dato fondamentale, ma è comunque, utile; se la media supera i 44-45 Km/h, sarà meglio porre attenzione ed evitare di sbagliare percorso, recuperare sarebbe problematico e potrebbe indurvi ad una guida poco prudente oltre a mettervi in apprensione, atteggiamento che contrasta con la necessaria calma e concentrazione per un passaggio di precisione positivo. Nelle prime due colonne di sinistra sono riportate le distanze progressive dalla partenza e quelle parziali, ossia, la lunghezza del tratto di strada esistente tra una nota e quella successiva. E’ dalla terza colonna che apprenderemo la direzione da seguire. Dalla quarta colonna, quella delle note, attingeremo alcune informazioni e dalla quinta alcune notizie molto utili per constatare l’esattezza del percorso. Dall’ultima, non sempre presente in tutti i radar, potremo sapere quanta strada ci separa dalla meta e, controllando il tempo rimanente, sapremo se siamo in orario oppure se il tempo stringe.
Come leggere un radar
E’ un’operazione che va concordata tra i due membri dell’equipaggio: il pilota può desiderare che gli si legga tutto ciò che è possibile desumere dalle informazioni riportate sul radar oppure solo l’essenziale; vale, comunque, la regola di sviluppare per la lettura del radar una “routine”, cioè, in altre parole, un metodo da ripetere fedelmente in modo da non dimenticare nulla. In linea di massima ricordate che i dati fondamentali sono, comunque, due: la distanza parziale
la direzione da seguire.
Parlate con voce forte e chiara; pronunciate innanzitutto la distanza. Chi guida potrà così regolare l’andatura; se sentirà pronunciare 30,50 o 70 metri, procederà adagio già alla ricerca del bivio in cui girare a destra o a sinistra; se, invece udirà 1 Km o 2 Km e 300 metri, capirà che dovrà seguire la strada principale per un po’ di tempo. Due raccomandazioni: aiutatevi con il trip, se avete dubbi su un bivio, controllate che il trip segni la distanza indicata; depennate la nota già effettuata in modo da sapere sempre a che punto siete; soprattutto dopo un rilevamento o dopo un C.O. o dopo esservi fermati per fare rifornimento, nel riprendere in mano il radar potreste avere dei dubbi sul punto da cui proseguire la lettura; anche il pilota, che dovrebbe essere consapevole di ciò, procederà con calma e se voi, navigatori, avrete segnato l’ultima nota letta, riprenderete con sicurezza dal punto esatto. Abbiate cura di girare una pagina alla volta; amici, sembra logico, ma , se ve lo ricordiamo, è perché all’inizio.
..